Italian Arabic English French German Hebrew Russian Spanish

La tabula rasa

LA TABULA RASA
Maestro Venerabile 
Maestri all’Oriente
Fratelli tutti
Per scrivere la mia prima tavola mi sono posto un quesito: “come mi sono sentito dopo che il Maestro Venerabile mi ha “iniziato” “costituito” e “creato”?”.


Per darmi una risposta ho cercato di esaminare la cerimonia di iniziazione e ripercorrere le mie conoscenze onde un individuare “qualcosa” che potesse riassumere il mio stato d’animo.
In generale la nozione di iniziazione fa riferimento ad una pratica rituale, ad un processo o percorso nel quale l’iniziando passa da uno stato o condizione di vita ad un’ altra, non solo in modo effettivo ma anche come predisposizione verso un iter interiore che si svolgerà in modo comunitario. In termini generali, ogni iniziazione rappresenta quindi sempre un passaggio e specificatamente un rito di passaggio in quanto si realizza all’interno di una ritualità.
Le prove a cui viene sottoposto il candidato durante i suoi viaggi, permettono allo stesso di venir purificato per mezzo dei 4 elementi che reggono la stessa sostanza fisica dell’essere umano (Terra, Aria, Acqua e Fuoco). Questo quaternario di elementi, viene illustrato al futuro Apprendista durante appunto i 4 viaggi simbolici della sua prima iniziazione massonica in cui dovrà affrontare altrettante prove. Le ultime tre di tali prove si presentano esplicitamente come veri e propri «viaggi» prefiguranti il lavoro interiore dell’iniziato, a cui è richiesto di liberarsi gradualmente da tutte le «impurità» che costituiscono la sua zavorra profana.
In particolare al momento dell’ingresso nel tempio, viene chiesto all’iniziando di lasciare fuori della loggia tutte le cose terrene e materiali, lasciando così fuori nel contempo tutti i propri pregiudizi ed abitudini, tutte le proprie passioni e conoscenze; preparandosi così ad affrontare, con mente libera, il nuovo percorso di apprendimento che lo porterà verso la nuova Luce. È infatti necessario che il recipiendario, rendendosi conto della propria ignoranza, si possa preparare al meglio per acquisire la conoscenza. Ritirare il metallo al candidato ha anche il significato di togliere il grande corruttore delle coscienze, consentendogli di avvicinarsi allo Spirito assieme al quale, solo, si può compiere la vera liberazione. L’atto riporta in pratica l’iniziando allo stato di Pietra grezza cioè lo stato della natura, allo stato della iniziale innocenza, scevro da impurità che ne possano compromettere la crescita spirituale.
A conclusione dei viaggi il Neofita, pertanto, abbandonerà la vita profana per rinascere a nuova vita, quella di APPRENDISTA LIBERO MURATORE, che deve senza sosta tendere al superamento dell’ignoranza per giungere alla conoscenza, dall’imperfezione della pietra grezza al continuo lavoro di Maglietto e scalpello per sgrassarla e renderla sempre più regolare e levigata.
Ripercorrendo le mie conoscenze non ho potuto che ricondurre il viaggio iniziatico alla figura della TABULA RASA.
La tabula rasa è una locuzione latina, designante la tavoletta cerata (che si adoperava per scrivervi) nello stato di completa cancellatura, quando cioè, con la pressione radente dello stilo capovolto, ogni segno precedente ne era stato eraso ed essa era pronta per la nuova scrittura.
S'intende perciò come, quando la terminologia filosofica latina dovette esprimere quell'equazione della mente umana a una pagina inizialmente non scritta su cui solo l'esperienza iscriveva i suoi segni, che fu tipica del sensismo e dell'empirismo, fosse condotta a valersi di tale locuzione. Da un lato infatti Platone, sia pure in senso polemico, aveva paragonato l'anima a un blocco di cera su cui si stampavano le impressioni del mondo esterno, e dall'altro Aristotele aveva nel De anima, sia pure senza alcun intento empiristico, parlato dell'intelletto come di un libro in cui tutto è scritto in potenza, ma niente ancora in atto; mentre gli stoici avevano poi ripreso, e con decisa intonazione sensistica, tanto il motivo della pagina bianca quanto quello della cera non ancora impressa.
Ed è proprio questa la sensazione che ho provato con il passaggio dal mondo profano a quello iniziatico: ho sentito cancellare tutte le mie certezze e verità per poter scrivere nuove esperienze e giungere a nuove soluzioni.
C’è da dire comunque che la contrapposizione filosofica tra Platone ed Aristotele evidenzia, altresì, un diverso approccio alla vita da un lato una concezione della completezza dell’uomo che in potenza ha già tutto in sé e dall’altro una concezione che vede l’uomo diventare tutto ciò che ha modo di apprendere. Contrapposizione di cui dovrò tenere conto nella mio percorso iniziatico.
Tale dibattito, infatti, ha animato da sempre la dialettica filosofica tra innatisti ed empiristi ed in particolare tra la religione e la scienza:
Secondo la dottrina cattolica la morale è innata, pertanto, non è una costruzione dell’uomo, nè il costume della società ma è uguale in ognuno di noi. E’ una legge (la Chiesa parla di legge morale naturale), per l’appunto, che ogni uomo trova dentro di sé, un dono del Creatore che può usare chi ne è cosciente e chi guarda se stesso con onestà, libero da pregiudizi riduzionisti. Essa, dice il Catechismo cattolico, «è iscritta e scolpita nell’anima di tutti i singoli uomini, esprime il senso morale originale che permette all’uomo di discernere, per mezzo della ragione, il bene e il male, la verità e la menzogna. Questa prescrizione dell’umana ragione, però, non è in grado di avere forza di legge, se non è la voce e l’interprete di una ragione più alta, alla quale il nostro spirito e la nostra libertà devono essere sottomessi».
L’obiezione più antica a questa visione è che la morale sia un frutto dell’evoluzione e dunque, ultimamente, un’illusione. Posizione che oggi è stata prevalentemente abbandonata dal mondo scientifico, sostenuta soltanto dai reduci del naturalismo positivista (vedi Telmo Pievani): «secondo la pretesa naturalistica», ha spiegato Mario De Caro, celebre filosofo morale italiano, «la spiegazione biologica sarebbe in grado di dare conto delle origini evolutive della moralità e spiegare il contenuto stesso: confutazione. Le spiegazioni sono di tipo culturale non biologico. La morale non va rintracciata nel mondo animale, come ha detto infatti Darwin» (Siamo davvero liberi? Codice 2010). Per l’appunto, la tesi naturalista è stata sostituita con quella citata da De Caro: la morale è frutto di condizionamenti ambientali, culturali, sociali o religiosi.
Eppure nemmeno questa tesi/obiezione è convincente. Lo ha spiegato e mostrato recentemente Paul Bloom, celebre psicologo dell’Università di Yale che, assieme ad altri due psicologi del laboratorio di cognizione infantile (Karen Wynn e Kiley Hamlin) hanno studiato la capacità di valutazione morale nei bimbi dai sei ai 10 mesi di età, concludendo che, già in quell’età i bambini manifestano già un senso morale, una conoscenza del male e del bene, ben prima che la società/cultura abbia il tempo di “forgiarli”.
Secondo l’equipe di Bloom, dai tre mesi di vita i bambini restano ad esempio più colpiti di fronte a scene di un comportamento ingiusto che da quelle dove tutti si comportano bene. Non sono moralmente indifferenti, ma tendono a sorridere e a battere le manine davanti a cose buone e belle, mentre tendono a fare grinze e girare la testa davanti a cose cattive o brutte. Bloom dice di poter provare che i neonati avvertono anche un forte stress quando vedono un individuo provare dolore. Secondo i tre docenti, quindi, i bambini nascono con un senso che gli permette di distinguere istintivamente il bene dal male, è qualcosa che deriva dalla stessa natura umana.
«Non si può ridurre l’essere umano a una macchina che funziona solo secondo le leggi dell’ereditarietà biologica», ha spiegato Bloom, attaccando «l’attuale trend in psicologia e neuroscienza che sminuisce la scelta razionale a favore di motivazioni inconsce». In un articolo sull’Atlantic, Bloom ha anche attaccato i riduzionisti e i relativisti delle neuroscienze che considerano gli esseri umani come “marionette biochimiche“. «La natura deterministica dell’universo è pienamente compatibile con l’esistenza di deliberazione cosciente e del pensiero razionale con sistemi neurali che analizzano diverse opzioni, costruiscono catene logiche del ragionamento, ragionano attraverso esempi e analogie, e rispondono alle conseguenze previste delle azioni, comprese le conseguenze morali. Questi processi sono alla base di ciò che significa dire che le persone fanno delle scelte, e in questo senso, l’idea che noi siamo responsabili dei nostri destini rimane intatta».
Applicando questa analisi, seppur affrettata e poco approfondita, al mio ingresso nella massoneria mi nasce spontanea una domanda “il percorso di iniziazione ha fatto emergere qualcosa che già io avevo dentro di me o mi ha solo aperto la strada verso un percorso attraverso il quale potrò raggiungere livelli di conoscenza nuovi e totalmente estranei al mio essere? In poche parole siamo già massoni inconsapevoli e dobbiamo solo far emergere tutte le nostre qualità massoniche o diventiamo massoni lavorando in officina ed apprendendo tutto da zero?”
L’apprendista ha già tutte le conoscenze per raggiungere i gradi superiori e bisogna solo “scrostare” la propria coscienza dalle interferenze profane o è necessario incidere la propria tavola attraverso le proprie esperienze per raggiungere tali livelli? Ma la tabula rasa è realmente rasa o c’è qualcosa al di sotto che ci condizionerà nella nostra evoluzione?
Le risposte a queste domande sono fondamentali per capire se tutti attraverso il lavoro di loggia possiamo diventare massoni o se solo alcuni di noi abbiano fin dalla nascita l’essenza massonica e bisogna solo scoprirlo.
Immagino e spero che il percorso che sto intraprendendo insieme a voi possa darmi e darci delle risposte.

Gallery Loggia Gallura

Loggia Gallura 1060

Indirizzo:
Olbia (OT) Sardegna - Italy
Loggia:
Gallura
Numero:
1060
E-Mail:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Website:
www.gallura1060.it

markerTrova Olbia su Google Maps

Loggia Gallura 1060

Siamo una Loggia Massonica del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani. Siamo un Ordine iniziatico i cui membri operano per l'elevazione morale e spirituale dell'uomo e dell'umana famiglia. La natura della Massoneria e delle sue istituzioni è umanitaria, filosofica e morale.