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La sottile distinzione che unisce o separa il bianco e il nero.

Osservando il mondo, i colori caratterizzano l’aspetto più importante dell’esperienza visiva. Il colore da vitalità ad un’immagine, la rende carica di significati, rappresenta uno degli aspetti non verbali del linguaggio e comunica emozioni.

I colori da sempre hanno assunto valori simbolici in tutte le culture, in qualsiasi epoca e latitudine, e sono stati associati a tutti gli stati emozionali ed ideativi umani, Il bianco, la luce del giorno, il periodo dell’attività, la vitalità, la gioia. Il nero, l’inattività, la quiete, il riposo, la paura. Il primo permetteva di lavorare procacciarsi il cibo, di prendere consapevolezza di ciò che circondava l’essere, il nero accendeva nell’individuo l’ansia del nemico, della minaccia, i timori delle forze oscure, ma anche del mistero. È credenza comune che il bianco sia un colore completo, Il bianco è un colore con alta luminosità ma senza tinta. Più precisamente contiene tutti i colori dello spettro elettromagnetico, l'impressione della luce bianca è creata dall'unione di certe intensità dei colori primari dello spettro: rosso, verde e blu, ed è chiamato anche colore acromatico, anche se, proprio con questo non colore gli oggetti bianchi riflettono la luce quindi potremmo considerarli vuoti, Il nero invece è l'assenza di colori, ma gli oggetti di questo colore assorbono tutta la luce quindi potremmo considerarli pieni o recipiendari. Il nero quindi come un qualcosa di positivo si pensi che in alchimia il nero è rappresentato come principio generatore, Terra Nera: parola che designava il limo del Nilo, capace di rendere fertile la terra. In altri campi il colore nero viene usato anche con evidenti connotazioni marziali ad esaltare il coraggio, la fedeltà incrollabile, esperienza, il potere, pensiamo ai Cavalieri di Malta (Cavalieri Ospitalieri, il mantello è nero come quello dei Benedettini con la croce bianca sul petto e sulla spalla) o alle varie legioni nere in genere, espressioni di milizie paramilitari di ispirazione ultranazionalista, i Ninja, le Camice Nere di Mussolini, la cintura nera del maestro esperto nelle arti marziali. 

Questi due colori si ritrovano spesso nel contesto massonico ricco di dualismi anche se non sono gli unici colori di grande valore, in quanto anche il rosso ha una grande valenza. Il bianco e il nero si trovano in vari simboli come il grembiule dell’apprendista ed il mosaico al centro del Tempio.
Il grembiule dell’apprendista è bianco, perchè bianco è il vello d’agnello che in origine lo costituiva. Ma è bianco anche perchè questo è il colore che contiene tutti gli altri e può tutti esprimerli come una pagina su cui scrivere una storia, un processo di trasformazione, lungo una vita, o tre anni maestro venerabile. Il grembiule dell’apprendista da un lato il bianco si completa con il lato opposto che è nero, il nero della morte, appunto il lato indossato per il lutto.
Una nota particolare meritano anche i guanti indossati dal massone che bianchi simboleggiano la purezza e devono ricordare al libero muratore che le sue mani devono essere “senza macchia”, a simboleggiare un animo libero dalle contaminazioni dei vizi che caratterizzano e distruggono la vita dei profani.
Altro simbolo è il pavimento a scacchiera al centro del tempio, esso è un simbolo “binario”, contrapposizione fra l'Io e l'Altro, fra spirito e materia, fra vero e falso, fra bene e male, fra bello e brutto, tra bianco e nero. Proprio osservando il pavimento a scacchi notiamo che ogni riquadro è circondato da caselle del colore opposto e ognuno di noi spostandosi avanti o indietro o da un lato anziché dall’altro, deve necessariamente muoversi cambiando colore, ora bianco ora nero, qualcuno dirà che esiste una linea che permette di porci su un cammino di rettitudine che ci permetterebbe di percorrere il quadrangolo muovendoci e raggiungendo ogni punto senza incappare in quei cambiamenti tipicamente profani, che alternano fasi positive a fasi negative, per cui il massone potrebbe o dovrebbe percorrere incessantemente questa strada proprio per dimostrare di aver trovato “la via”. Altri più semplicemente faranno notare che quella linea che separa il bianco e il nero non è altro che un limite, un difetto costruttivo in quanto l’uomo non può costruire un qualcosa senza un legante, una malta che unisca gli elementi. Eraclito pensava che il Mondo fosse in perenne Mutamento, in eterno Divenire, quindi la Staticità dell’Essere era pura illusione cioè non si poteva essere sempre bianchi o sempre neri. Quindi il bianco e il nero sono indissolubilmente uniti senza alcuna linea di distinzione e si fondono in un unico, non esiste un bianco senza un nero e viceversa, d'altronde se non si conoscesse l’opposto come si potrebbe catalogare e definire l’altro?
Quale sia la verità, se esiste, a voi la decisione, qualunque essa sia, sicuramente il massone deve porsi in una posizione non influenzabile dai fattori bianchi e neri, scegliete quindi quale di essi positivo e quale negativo ma probabilmente la sottile distinzione tra bianco e nero potrebbe non esistere e il porsi al disopra è il nostro scopo.

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