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Delle colonnine

Tra gli innumerevoli simboli che adornano il nostro tempio, pochi vengono mossi durante lo svolgimento del rituale, tra questi, alcuni sono di facile lettura o quantomeno appare più immediata la ricerca del vero significato. Diversamente, desta curiosità il gesto di abbassare o alzare alternativamente le colonnine poste sulle cattedre del primo e secondo sorvegliante.

È utile ricordare le caratteristiche simboliche dei vari ordini di colonne.

La colonna DORICA, la più robusta ma anche la più semplice e tozza delle colonne, associata alla forza, è il luogo in prossimità del quale gli apprendisti ricevono il proprio salario. È chiamata B…. come la prima colonna posta da Hiram all’ingresso del tempio di re Salomone. Qui Hiram di Tiro procurava i materiali per la costruzione del tempio, così il primo sorvegliante che sovrintende la colonna di settentrione (all'inverso nel rito francese), è responsabile dell'affinamento della pietra grezza e del regolare procedere della formazione dei compagni e del lavoro di loggia.
La colonna IONICA, posta sotto la tutela del maestro venerabile coniuga forza e bellezza in un "equilibrio" tra la massa dello stile dorico e l'eleganza del corinzio.
Colonna CORINZIA, J…, simbolo della bellezza e la più elegante tra le colonne è appannaggio del secondo sorvegliante il quale, è l'unico a godere della migliore vista del sole (splendore) dal suo meridiano.

Da qui le prime considerazioni, un simbolo "alzato" posto cioè nella sua posizione regolare esprime il suo significato, diversamente, abbassato o riposto assume una accezione negativa del suo significato. Volgarmente acceso/spento.
Sembra quindi che la colonna del primo sorvegliante alzata ponga la loggia sotto la sua tutela. Egli perciò sovrintenderà ai lavori fino al loro compimento quando consegnerà ai freemasons quanto dovuto per "rimandarli via contenti e soddisfatti" e chiuderà la loggia riponendo la sua colonna. Effettivamente, il Primo Sorvegliante è il secondo riferimento della loggia che si adopera per l'istruzione dei compagni, esortandoli al lavoro e all'approfondimento dei misteri della tradizione sotto ogni aspetto. Mentre il M.V. ordina il Lavoro, il P.S. ne dirige la realizzazione.
Di contro, alternativamente la colonna corinzia del secondo sorvegliante, restando alzata mentre i lavori sono chiusi pone la comunità sotto la sua responsabilità. Egli viene associato alla luna, simbolo di luce riflessa e delle ore dedicate al riposo.
E' lui, infatti, che resta volontariamente sveglio durante il tempo dedicato al sonno svolgendo il suo compito complementare rispetto a quello del primo sorvegliante.
A completare il quadro, il melograno che sormonta la sua colonna simboleggia la libera muratoria come insieme unitario di singolarità. La sua forma sferica esterna non ha ne inizio ne fine, i suoi chicchi, di volta in volta logge o fratelli non possono essere separate senza grande dolore o senza spargimento del succo (rosso).
Questo frutto da solo meriterebbe una tavola di ben altro spessore, ma un'altro aspetto che non può essere trascurato è il simbolismo legato all'apprendista che "germinato" nel gabinetto di riflessione entra a far parte della comunità.
Non a caso infatti, al secondo sorvegliante è demandata l'istruzione degli apprendisti che non potendo svolgere attivamente durante le tornate le loro attività, possono trovare momenti di formazione fuori dai lavori rituali.

Appare sempre più chiaro quindi il meccanismo del passaggio di consegne dal primo al secondo sorvegliante simboleggiato dall'alzarsi delle rispettive colonne, anche nei casi di sospensione dei lavori, portare i fratelli dal lavoro alla ricreazione e dalla ricreazione al lavoro, la gestualità è la medesima.
La prima descrizione dell’atto di alzare ed abbassare le due colonnine e la ragione per tale procedura viene evidenziata e documentata per la prima volta tra il 1730 ed il 1760, periodo nel quale il secondo sorvegliante viene posizionato a meridione.
Durante il diciottesimo secolo vi sono differenti testimonianze dalle quali sappiamo che la maggior parte dei lavori venivano condotti a tavola, intervallati da brindisi mentre la Loggia era aperta. Qualora la Loggia venisse chiusa, mentre una pietanza veniva consumata, ed i Fratelli rimanevano seduti ai loro tavoli, una segnalazione, riconoscibile al primo sguardo, doveva esserci al fine di marcare se la Loggia dovesse intendersi al Lavoro o alla Ricreazione.

Spero con questa mia di solleticare un proficuo lavoro.

Ho detto



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Siamo una Loggia Massonica del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani. Siamo un Ordine iniziatico i cui membri operano per l'elevazione morale e spirituale dell'uomo e dell'umana famiglia. La natura della Massoneria e delle sue istituzioni è umanitaria, filosofica e morale.